Il colosso petrolifero Statoil investe nell’eolico americano e abbandona le sabbie bituminose

La norvegese Statoil, compagnia che opera nel settore del petrolio e del gas, negli ultimi giorni del 2016 ha messo a segno due mosse sorprendenti: ha ritirato i suoi investimenti dai giacimenti di sabbie bituminose in Alberta e ha vinto la gara per costruire un parco eolico offshore al largo della costa dello Stato di New York. Non è certo l’etica o l’ambientalismo che ha mosso la Statoil a cambiare direzione, ma sono i dati economici: l’eolico è un investimento sicuramente più vantaggioso rispetto alle fonti fossili. Oggi la Statoil è ancora una delle società più importanti nello sviluppo di giacimenti di petrolio e gas nel Golfo del Messico e i suoi assets nel gas di scisto (shale gas) americano a oggi registrano non pochi problemi.

 

Il parco eolico offshore sarà realizzato al largo della costa di Long Island, davanti a New York City. Un progetto da oltre 42 milioni di dollari che prevede la realizzazione di 1 GW di eolico, con una fase di sviluppo iniziale di 400-600 MW. L’area, chiamata anche “New York Wind Energy Area” è situata tra i 30 e i 60 chilometri al largo della costa per un’estensione di 321 km2, dove le acque hanno una profondità di 20-40 metri.

 

L’area a circa 11,5 miglia nautiche dallo stato di New York dove sarà costruito un nuovo parco eolico offshore dalla norvegese Statoil. Fonte: Statoil

L’area a circa 11,5 miglia nautiche dallo stato di New York dove sarà costruito un nuovo parco eolico offshore dalla norvegese Statoil. Fonte: Statoil

Vincere il progetto non è stato facile per la Statoil che ha dovuto battere le offerte di altre 13 aziende concorrenti. Un’asta che ha raccolto un forte interesse del settore dell’energia, intenzionato a partecipare allo sviluppo delle rinnovabili sulla costa atlantica. Ora Statoil avrà un anno di tempo per presentare il progetto dell’impianto e tutti gli occhi puntati addosso considerata la specificità del sito. Il fatto di trovarsi nelle vicinanze di New York e di fornire elettricità pulita a una delle più grandi e conosciute città al mondo, fa del progetto una grande opportunità di visibilità per la compagnia norvegese oltre che, allo stesso tempo, un progetto rischioso nel caso qualcosa dovesse andare male.

 

L’eolico offshore decolla negli Stati Uniti

Statoil, grazie al suo progetto, diventa parte del programma statunitense per lo sviluppo di una serie di parchi eolici al largo della costa atlantica. Il 12 dicembre scorso ha iniziato a produrre energia elettrica il primo parco eolico offshore americano, il Rhode Island Block Island. Composto da cinque turbine da 30 megawatt, l’impianto sarà in grado di generare energia sufficiente a illuminare 17mila abitazioni.

 

Compreso il nuovo progetto al largo di New York, il Dipartimento americano degli interni ha finora dato in concessione 11 aree offshore dedicate all’eolico attraverso il suo Bureau of Ocean Energy Management. È evidente che di eolico offshore americano sentiremo ancora parlare.

 

Da Boston a New York City e fino a Miami: la costa est il luogo ideale per l’eolico

Gran parte delle 3mila miglia della costa est americana è il luogo ideale per lo sviluppo dell’eolico offshore. Le acque sono poco profonde, perfette per costruire un progetto di questo genere, oltre naturalmente a essere un’area vicina ai principali centri abitati lungo tutta la costa, da Boston a New York City e giù fino a Miami, e avere così un accesso poco problematico ai mercati locali dell’energia. A questo si aggiunge il fatto che gli stati meridionali hanno un disperato bisogno di energia a prezzi accessibili a cui l’eolico offshore può contribuire in modo sostanziale.

 

Una scommessa vinta per New York. “New York è un risultato incoraggiante per gli sviluppatori del settore energetico, – ha detto Nancy Sopko Manager dell’American Wind Energy Association. – Combinando le risorse che offre l’eolico, con una forte domanda da parte di alcune delle nostre più grandi città e un governo statale fermamente impegnato, New York ha la ricetta vincente per costruire impianti eolici che producono energia pulita e creano occupazione”.

 

di Cecilia Bergamasco

 

Fonte: http://www.lifegate.it/persone/stile-di-vita/statoil-eolico-offshore-america

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