Parte MADRE, cooperazione mediterranea sull’agricoltura metropolitana

Partire dalla fortunata esperienza di Barcellona per creare nel Mediterraneo una cooperazione transnazionale sull’agricoltura metropolitana. In una sola parola, MADRE. Si chiama così infatti il progetto europeo che ha preso il via dalla città spagnola proprio in questi giorni.

 

Co-finanziato dal programma Interreg MED, “MADRE – agricoltura metropolitana come leva per un’economia innovativa, sostenibile e responsabile” coinvolge una partnership multidisciplinare e multilivello che rappresenta 6 diverse aree metropolitane del Mediterraneo: Barcellona, Marsiglia, Montpellier, Bologna, Salonicco e Tirana. I partner si sono dati 18 mesi di tempo per trovare le risposte ad una precisa sfida: consentire all’agricoltura metropolitana di raggiungere un alto livello di attenzione. Anche se riconosciuta come uno dei principali livelli di eco-innovazione per la sostenibilità e la competitività delle metropoli, l’agricoltura urbana e periurbana soffre ancora di un grande divario di integrazione, trascurata dai responsabili politici, dalla ricerca accademica e dal pubblico in generale. Ecco perché il progetto metterà a frutto una vasta gamma di conoscenze accademiche, azioni pilota e reti, per creare un cluster transnazionale nell’area del Mediterraneo.

 

Nel primo incontro dei partner, Xavier Tiana, segretario generale di Medcities (il coordinatore dell’iniziativa), ha salutato i partecipanti sottolineando l’importanza dell’agricoltura urbana in tutta la regione del Mediterraneo e il suo impatto positivo in termini di sviluppo sociale ed economico. Ha inoltre preannunciato la volontà di Medcities di trasferire i risultati di questo progetto all’intera sua rete di oltre 50 città del Mediterraneo.

 

Alla riunione ha partecipato anche Francesc Magrinya i Torner, direttore della pianificazione strategica dell’Area Metropolitana di Barcellona, che ha presentato i progetti che la sua città già sta sviluppando. Uno di questi è Can Pinyol nella comune di Sant Boi de Llobregat. Si tratta di un orto comunitario disegnato attraverso un processo partecipativo e che attualmente ospita diverse associazioni che sostengono persone svantaggiate. Questa esperienza è nata dal progetto SIDIG-MED (Dialogo Sociale e Interculturale attraverso la Governance per lo Sviluppo Locale: Agricoltura Urbana e Periurbana), ed è stata considerata una buona pratica perché combina aspetti economici, sociali e ambientali. L’energia è fornita da un sistema a pannelli solari e vi è un sistema di recupero dell’acqua piovana per l’irrigazione. I rifiuti vegetali vengono riciclati per la produzione di compost e l’orto prevede solo agricoltura biologica. Il deposito degli attrezzi da giardinaggio e lo spogliatoio sono stati realizzati con container di recupero e sono stati progettati nell’ambito di un concorso.

 

FONTE: http://www.rinnovabili.it/categoria-eventi/madre-cooperazione-agricoltura-metropolitana-666/

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