Il timore più grande dei millennials? Il cambiamento climatico

La più grande preoccupazione dei “millennials”? Il cambiamento climatico. Ha risposto così quasi la metà (48,8%) dei partecipanti alla Global Shapers Survey, il sondaggio annuale del World Economic Forum recentemente pubblicata. Metà della popolazione globale ha meno di 30 anni, ma la voce dei giovani non raggiunge le orecchie dei leader politici, che troppo spesso ignorano le questioni poste dalla generazione finora più esposta agli effetti drastici del riscaldamento globale. Con questa pubblicazione, il WEF prova a far emergere dieci tematiche che un campione di 31 mila persone tra i 18 e i 35 anni in 186 paesi ritiene urgenti e indifferibili.

Al primo posto, come detto, il cambiamento climatico: l’Accordo di Parigi non sembra aver convinto i giovani del pianeta, convinti che tutti i temi più pressanti posti dall’aumento delle emissioni siano ancora sul tavolo. Per proteggere l’ambiente, inoltre, il 78% degli intervistati si dice disposto a cambiare stile di vita. L’indagine mostra anche l’unità di opinione sulle cause del fenomeno. Oltre il 91% del campione è d’accordo con la seguente affermazione: «La scienza ha dimostrato che gli esseri umani sono responsabili del cambiamento climatico». Una media piuttosto alta, se si pensa che nel Congresso statunitense circa metà delle poltrone è occupata da negazionisti climatici.

 

>> Leggi anche: Fare meno figli è la miglior soluzione al cambiamento climatico <<

 

In ordine decrescente, i cosiddetti “millennials” mostrano preoccupazione per potenziali conflitti su vasta scala (38,9%), diseguaglianze di reddito e discriminazioni (30,8%), povertà (29,2%), conflitti di matrice religiosa (23,9%), corruzione e scarsa trasparenza dei governi (22,7%), sicurezza del cibo e dell’acqua (18,2%), mancanza di istruzione (15,9%), salute, sicurezza e benessere (14,1%), scarse opportunità economiche e disoccupazione (12,1%).

Secondo il report del World Economic Forum, l’influenza dei giovani crescerà nel futuro, poiché occuperanno una quota crescente della forza lavoro globale, proponendosi come base elettorale e bacino di consumatori con nuove esigenze, interessi e valori. Per ora, tuttavia, nella maggior parte di loro regnano sconforto e disillusione, con il 55,9% convinto che le proprie necessità non vengano prese in considerazione dai leader quando prendono decisioni importanti.

 

FONTE: http://www.rinnovabili.it/ambiente/millennials-cambiamento-climatico-333/