Caldo, sole e siccità: cambia il clima del vecchio continente

Il 2018 è stato uno dei tre anni più caldi mai registrati in Europa. Tutte le stagioni hanno registrato temperature sopra la media stagionale, con un'estate che è stata la più calda mai registrata con 1,2° sopra la media. Dalla fine della primavera fino all'autunno, l'Europa settentrionale e centrale ha registrato un clima eccezionalmente caldo, con le temperature più alte mai registrate dal 1950.

 

Lo rileva l'analisi sullo stato del clima europeo i cui risultati chiave dell'anno 2018 sono stati annunciati oggi da il servizio Copernicus Climate Change Service (C3S), insieme al Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (ECMWF) per conto dell'Unione Europea.

 

Siccità al nord, clima più piovoso al sud

Nel 2018 le regioni dell'Europa settentrionale e centrale hanno inoltre attraversato un lungo periodo di siccità. Secondo il report, le precipitazioni stagionali sono state inferiori dell'80% rispetto alla norma per la primavera, l'estate e l'autunno, con conseguenze sull'intera vegetazione e sui raccolti, causando perdite agricole, restrizioni idriche e bassi livelli d'acqua nei fiumi. Al contrario, alcune zone dell'Europa meridionale hanno registrato la primavera e l'estate più piovose di sempre. 

 

Clima, più ore di sole nell'Europa centrale (record in Germania)

Lo scorso anno in Europa sono aumentate anche le ore di esposizione al sole. Parti dell'Europa centrale e settentrionale hanno registrato fino al 40% di ore di sole in più rispetto alla media, in particolare la Germania ha registrato il record di ore di sole. L'Europa meridionale, tuttavia, ha registrato una durata media di luce solare inferiore rispetto alla media.

 

L'impatto sui ghiacciai

L'impatto sui ghiacciai alpini è stato significativo, con le Alpi europee che hanno subito le maggiori perdite di massa, mentre le temperature superficiali dei laghi europei sono state le più alte dall'inizio delle prime registrazioni nel 1995. L'inverno del 2018 è stato il primo, da quando sono iniziate le osservazioni satellitari dei ghiacci marini, in cui si è formata un'ampia area di acqua libera dai ghiacci, nota come polinia, a nord della Groenlandia.

 

La copertura di ghiaccio marino inferiore alla media è un trend costante per l'Artico europeo. Durante i mesi estivi, il ghiaccio marino è stato inferiore di oltre il 30% rispetto alla media a lungo termine.

 

Il pericolo incendi

Il pericolo d'incendio è stato ben sopra la media in molte parti dell'Europa settentrionale - rivela il report -, in particolare in Scandinavia e intorno al Mar Baltico, con gli incendi in Svezia considerati come i più gravi della storia moderna. Di conseguenza, l'Europa settentrionale ha registrato i livelli annuali più elevati di emissioni annue causate da incendi dal 2003.

 

Febbraio e marzo gli unici mesi con temperature inferiori alla media

All'inizio del 2018, in Europa sono state registrate anche diverse ondate di freddo. Febbraio e marzo sono stati gli unici mesi con temperature inferiori alla media. Forti nevicate hanno colpito vaste aree dell'Europa, compreso il Regno Unito. In tutta Europa, le precipitazioni estreme sono state sotto la media, ma si sono verificati alcuni eventi specifici. Un evento meteorologico di rilievo è stato l'ex uragano Leslie, che ha colpito la Penisola Iberica a ottobre. Ma per il resto il clima è stato generalmente molto caldo. Nella maggior parte dei mesi del 2018 si sono infatti registrate temperature superiori alla media.

 

Fonte: https://www.today.it/attualita/riscaldamento-globale-europa.html