Tre italiani su quattro stanno con Greta: il clima è una priorità.

Per le elezioni europee del prossimo 26 maggio, il 73,3 per cento dei cittadini italiani darebbe la propria fiducia e il proprio sostegno alle battaglie della nota attivista 16enne svedese Greta Thunberg. La lotta contro il cambiamento climatico di Greta, da operare tramite la transizione verso un'economia e delle infrastrutture sostenibili, risulta infatti tra le priorità segnalate dagli utenti di Change.org, che chiedono a gran voce alla politica di aumentare gli investimenti nel settore ecologico per aumentare l'occupazione e rilanciare lo sviluppo del Paese. Un piano economico dai toni "verdi", insomma, per il futuro economico e sociale dell'Italia e dell'Europa.

 

L'iniziativa della piattaforma on line - una piattaforma aperta, gratuita e accessibile a tutti con 9 milioni di iscritti nel nostro Paese e oltre 250 milioni in tutto il mondo - ha coinvolto oltre 20mila persone di tutta Italia. Attraverso l'iniziativa #Lamiavoceconta, è stato chiesto ai cittadini di indicare quali fossero le questioni più urgenti da sottoporre ai partiti in vista delle europee. Il movimento di petizioni creato a seguito di tale consultazione è disponibile al link change.org/LaMiaVoceConta: conta 754mila sostenitori. Le domande vertevano su tre temi: quello relativo ai diritti delle donne, che grazie a  #Libere (un insieme di 10 petizioni con oltre 780mila sostenitori) si è qualificato come il più grande movimento sulla piattaforma, quello ambientale e quello inerente economia e lavoro; gli ultimi due indicati come priorità da affrontare nel 2019 per gli utenti attraverso una consultazione realizzata lo scorso ottobre.

 

"Avevamo chiesto agli utenti su quali punti avremmo dovuto concentrarci nel 2019: le loro esigenze erano fortemente orientate verso la tutela dell'ambiente, l'economia e il lavoro. Oggi il loro messaggio è ancora più chiaro: gli elettori chiedono alla politica di applicare la ricetta ecologica per il rilancio del Paese e la lotta alla disoccupazione, specialmente quella giovanile", racconta Stephanie Brancaforte, direttrice di Change.org Italia, "il che mette in risalto un divario forte tra programmi politici e priorità dei cittadini. I rispondenti hanno anche espresso forte preoccupazione per il fatto che le grandi aziende non stiano pagando la quota di tasse che a loro spetta. Secondo il 76% degli intervistati, i media non si occupano abbastanza delle questioni ambientali, mentre il 47% ritiene che all'economia e al lavoro non venga dato sufficiente spazio nel dibattito pubblico. Grazie a questa consultazione" - continua -, "i cittadini hanno avuto e hanno ancora la possibilità di influenzare i temi della campagna elettorale: abbiamo dato una voce a tutti loro, e adesso porteremo le loro istanze di fronte a candidati e politici".

 

Molti dei quesiti sottoposti ai fruitori del sito corrispondono alle campagne portate avanti su Change.org nel corso degli ultimi mesi da parte degli utenti stessi. Ognuno dei rispondenti poteva esprimere la propria preferenza su ognuno di questi, ordinandoli in base alle proprie priorità. A riguardo, i partecipanti alla consultazione, oltre allo stop al cambiamento climatico (già 170mila le firme raccolte per la petizione lanciata proprio su Change.org dal movimento Fridays For Future), si sono detti favorevoli a sensibilizzare la politica, con il 61 per cento dei voti, sulla lotta all'utilizzo della plastica monouso e sulla riduzione dell'inquinamento atmosferico per tutelare la salute delle persone, nonché per salvaguardare api e insetti, ponendo fine all'utilizzo di pesticidi e altri inquinanti: quesito, quest'ultimo, scelto dal 57 per cento degli intervistati. Questi ultimi hanno posto l'accento sulla gestione dei rifiuti: per il 53 per cento vanno riviste le modalità, anche per scongiurare gli interessi economici delle eco-mafie, mentre il 52 per cento chiede che si faccia qualcosa per bonificare i territori inquinati. A questo proposito, la petizione sull'inquinamento del polo industriale di Siracusa ha già superato le 160mila firme.

 

L'eco della battaglia di Greta Thunberg ha raggiunto anche le questioni occupazionali. Secondo il 71 per cento dei partecipanti alla consultazione servono infatti investimenti nell'economia sostenibile, ad esempio nelle energie rinnovabili o nei trasporti pubblici, per creare nuovi posti di lavoro, esigenza molto sentita da quanto emerso dalla consultazione. Il 55 per cento ha chiesto ad esempio maggiori tutele per evitare la delocalizzazione delle produzioni italiane, mentre il Made in Italy, secondo il 65 per cento degli intervistati, necessita di ulteriori garanzie (a riguardo è ancora attiva una petizione per la salvaguardia dell'olio italiano), al pari delle piccole realtà nostrane affinché, come ha dimostrato il recente caso dei pastori sardi, riescano a competere con le grandi industrie. Un ulteriore incentivo per ridurre questo gap, votato da ben da 87 utenti su cento, potrebbe essere la lotta contro l'evasione fiscale dei colossi aziendali, italiani e stranieri, accompagnato dal taglio del cuneo fiscale per le imprese, suggerito dal 58 per cento della platea: stessi numeri di chi chiede maggiore sicurezza nei posti di lavoro, come Paola Armellini, madre di Matteo, morto il 5 marzo 2012 a Reggio Calabria mentre montava il palco per il concerto di Laura Pausini. Paola ha deciso di lanciare una petizione che ad oggi ha superato le 155mila adesioni.

 

Il 61 per cento dei partecipanti ritiene il reddito di cittadinanza ancora non sufficiente come misura di sostegno alle classi meno abbienti, mentre il 52 chiede che vengano concessi nuovi incentivi alle aziende per assumere a tempo indeterminato e per ovviare ai rischi di dissesto idrogeologico. Metà degli utenti, infine, ha chiesto l'introduzione di un salario minimo. Proprio quello sul salario, nello specifico sulla riduzione della differenza con quello degli uomini, è, con il 70 per cento dei voti, il quesito più cliccato per quanto riguarda la categoria "Diritti delle donne".

 

I frequentatori della piattaforma hanno anche chiesto, col 68 per cento, di abolire la prescrizione oltre i sei mesi per le denunce di violenza, considerando le difficoltà psicologiche che può affrontare una donna abusata prima di convincersi a rivolgersi alle autorità. Il 61 per cento, infine, si è espresso in favore del pieno interesse del minore come priorità nei casi di affido dei figli. "I risultati di questa grande consultazione - spiega la direttrice Brancaforte - non esauriscono il nostro impegno per far sentire la voce dei nostri utenti e far valere le loro priorità. Lavoreremo affinché i partiti prendano a cuore quelle che i nostri utenti considerano le questioni più urgenti per il Paese superando, come ci hanno espressamente chiesto, le divisioni ideologiche. L'83% dei rispondenti, infatti, pensa che i partiti dovrebbero collaborare per fornire soluzioni a questi problemi, e il 77% si dice favorevole a sostenere quelli disposti a farlo. Ci rivolgiamo indistintamente a tutti perché queste tematiche non hanno colore politico, chiedendo di indicare in che modo verranno inserite nei programmi e sviluppate nel concreto. In tal senso, saranno gli utenti stessi a chiedere risposte da parte della politica, attraverso un progetto di partecipazione democratica attiva che presenteremo a stretto giro. L'obiettivo - conclude - è che le loro domande non siano liquidate con il classico 'Sì, è interessante, vedremo che si può fare', ma vengano trasformate in impegni e soluzioni concrete."

Flash mob con gli alberi dei bambini

In occasione della manifestazione di domani 19 Aprile, la piattaforma web Treedom, in collaborazione con i ragazzi delle scuole elementari fiorentine, realizzerà una performance/flash mob in piazza del Popolo. Verrà infatti realizzata un’ellisse di 15 alberi intorno alla piazza. Gli alberi verranno esposti simultaneamente e distesi sopra le teste dei manifestanti, per consentire una resa visiva perfetta dall’alto. Al centro della piazza verrà issato un banner con l’hashtag #letsgreentheplanet.

 

Fonte: https://www.repubblica.it/ambiente/2019/04/18/news/tre_italiani_su_quattro_stanno_con_greta_il_clima_priorita_assoluta_ma_la_politica_se_n_e_accorta_-224345538/